Pascal Musical. Opera da... due lire?!
1904, Mattia Pascal, il primo anti-eroe del romanzo contemporaneo italiano, inetto bibliotecario di un paese totalmente privo di lettori, uomo senza qualità in balia delle proprie crisi esistenziali e novello stralunato Ulisse alla ricerca della propria identità, lascia le memorie della sua vita raminga e solitaria nella polverosa biblioteca di un paese ligure, con l’indicazione che nessuno però le possa leggere se non 100 anni dopo la sua scomparsa.
Il manoscritto viene sì ritrovato appunto nel 2004, ma da un imprevedibile gruppo di turisti in gita, poiché nel frattempo il piccolo paese ligure è diventato il centro balneare di una multinazionale del turismo! Essi cominciano a leggerlo ed a rappresentare la storia di Mattia, immedesimandosi di volta in volta nei personaggi e situazioni descritte, in un assurdo spettacolo sulla falsariga degli ameni allestimenti abituali nei villaggi turistici.
Le vicende autobiografiche dello sfaccendato bibliotecario Mattia, uomo senza qualità alla ricerca di un’identità certa, impossibile comunque, raccontate quindi attraverso la musica e il canto, sghembi movimenti coreografici ed una recitazione asciutta e straniante.
Marte Costa novello Fregoli interpreta tutti i personaggi con rapide pennellate, e suona inoltre la sua orchestrina da guitto, composta da strumenti improbabili: trombette giocattolo, metallofoni, coperchi, paperette, scacciapensieri, stura-lavandini, pompe di bicicletta… (Gli altri sono appositamente registrati, ahinoi!, per sopperire alla necessità di un maggiore e più vario organico...) mentre anche il coro fa suonare pettini, matterelli, i propri denti o le proprie natiche!
Lo spettacolo si snoda attraverso i soli passaggi salienti, evitando farraginose didascalie o prolisse introduzioni. Molti i numeri musicali che serrano il ritmo incalzante e surreale, vorticosamente alternandosi tra i 9 secondi ed i 4 minuti, con una delle cantattrici a turno ad introdurre i diversi quadri.